Nel liberare le sue eleganti capacità creative, Roberto Molteni sembra seguire il sottile fil rouge che lega la natura delle forme alla percezione dei sentimenti, espressi e ravvivati dal sapiente uso di colori e da delicati equilibri tra luci ed ombre.
Analizzare le opere di Molteni significa leggere con piacere la natura dei sentimenti, entrare nella sua intima sensibilità raccontata materialmente sulla tela, in cui l’armonia cromatica delinea elementi figurativi che seducono l’interlocutore. Si percepisce la sostanza degli impulsi e degli animi attraverso le scelte cromatiche e le intense sfumature; la natura delle forme, conservando in sé il suo spirito più autentico, è indagata attraverso l’occhio curioso di chi cerca pieghe inattese, da ciò che di più sublime coesiste tra essere umano e Natura, percorrendo gli infiniti mondi dell’immaginazione ed interpretazione.
Per questa ragione l’artista non sembra essere condotto dal desiderio di rappresentare mimeticamente la realtà e la figura, non incappa neppure in calembour visivi o anamorfismi nei soggetti; il suo operato sta nel lasciarsi trasportare dalla percezione di ciò che osserva, sente e vive, interpretandolo come fenomeno soggettivo da esplorare attraverso i riflessi della luce e i colori.
Molteni non opera con leggerezza e disimpegno, al contrario interpreta la spiritualità e la bellezza dell’universo femminile secondo le più nobili espressioni e sensazioni. Le stesure di colore, ora più dolci ora più intense, la modalità esecutiva, sottolineano una poetica del sentire interiore, tracciando persino quelle fragilità che caratterizzano il Sé femminile nel rapporto col presente. Una “poetica del sentire” che sembra quasi evocare i versi di una celebre poesia di Alda Merini: “Sentire è il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente…”.
Alcune delle opere selezionate, in particolare, si concentrano su temi d’indagine sociale ed antropologica: dall’incertezza ed emotività personale al rapporto tra donna e uomo, dalla malinconia all’espressività di un soliloquio, dalla drammaticità dell’emigrazione fino al desiderio di ritrovarsi e ricostruirsi.
Tutti i dipinti sono caratterizzati da un processo introspettivo dal quale traspare un messaggio di mirabile bellezza e armonia. Il garbo cromatico e stilistico diventa contrappunto per leggere la sua energia pittorica, un’energia nell’inventare, una pulsione consapevole, dominata con attenzione e intelligenza artistica che supera ogni rischio di appartenenza o banale citazione.
Gianni Maiellaro & Giorgio Vulcano
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